Zoom, App non sicura per la didattica a distanza

Basta poco per violare la privacy su Zoom. Ai tempi del coronavirus l'allerta per la sicurezza digitale raggiunge il picco.

Il popolare servizio Zoom ha certamente contribuito positivamente alla partenza immediata della didattica a distanza in Italia. La sua semplicità d'uso è stata la chiave del successo. Per accedere al servizio basta registrare la propria scuola sul form e docenti ed alunni potranno proseguire le lezioni quasi come fossero in classe.

Purtroppo il paradigma facilità d'uso e sicurezza dell'App risulta non esser equilibrato dalle ultime notizie riscontrate

Andiamo nel dettaglio di alcuni "bug" presenti nell'ultima versione o su versioni meno aggiornate (scaricate sempre gli aggiornamenti!):

  • In un rapporto del 01 Aprile 2020 è stato rilevato che un criminale può rubare le credenziali di Windows con la consecutiva possibilità di eseguire qualsiasi applicazione già presente su un computer. Anche la piattaforma Mac OSX non è esente da rischi in quanto è possibile prendere il controllo del computer compresi microfono e webcam;
  • Un altro  rapporto di questi giorni ha confermato che Zoom non utilizza la crittografia end-to-end per proteggere i dati delle chiamate dei suoi utenti da occhi indiscreti, nonostante abbia comunicato agli utenti che "Zoom sta usando una connessione crittografata end-to-end"
  • Proprio la scorsa settimana Zoom ha aggiornato la sua app IOS dopo aver catturato la condivisione delle informazioni del dispositivo degli utenti con i server di Facebook, sollevando preoccupazioni per il suo fallimento nella protezione della Privacy degli utenti

Il Team di Zoom è già stato informato di questi errori, ma poiché il bug non è stato ancora corretto, per gli utenti è consigliabile utilizzare un software di videoconferenza alternativo oppure utilizzare Zoom nel browser Web anziché l'app client dedicata.

Comprendiamo che allo stato dell'arte, pilotare una scuola intera su un nuovo servizio potrebbe creare non poco scompiglio e difficoltà ulteriori, rispetto a quelle già innescate da una didattica a distanza che vede l'Italia impreparata.

Consigliamo pertanto di provvedere ad utilizzare password complesse e di utilizzare il servizio via browser e non dall'App dedicata.



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Fonte: Wired

ultimo aggiornamento: 02 Aprile 2020

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