Vasco Rossi, Boldrini, “Rousseau” M5S: hacker (etici e non) si moltiplicano anche in Italia?
Tre casi recenti e diversi, verificatisi a brevissima distanza, danno la dimensione del fenomeno, in decisa ed evidente crescita, anche mediatica.
La maggior parte dei reati compiuti sul web hanno come obiettivo principale estorcere soldi oppure informazioni sensibili per poi sottrarre denaro.
Per il rocker italiano alcuni hacker hanno rubato brani inediti e diffusi sul web causando un enorme danno economico. La presidentessa della camera è stata pesantemente insultata da un hacker che ha violato un profilo twitter dell'autorità portuale di Venezia e diffuso il messaggio. Ultimo caso riguarda la piattaforma informatica 'Rousseau' del M5S, che ha subito due attacchi, il primo a scopo dimostrativo e quindi benevolo volto a dimostrare alcune falle nel sistema, il secondo avvenuto sulla scia del primo ma volto a sottrarre informazioni sensibili degli iscritti alla piattaforma e successiva diffusione di informazioni sul web.
La cura con cui gestiamo quotidianamente la nostra privacy misura il livello di tutela della nostra identità nella società. Pensiamo ad esempio all'utilizzo del nostro smartphone, molte app hanno accesso alla fotocamera ed al microfono, questi dati sottratti permettono di ricostruire la tua identità.
L'avanzata digitale è sempre più attuale, pensiamo alla massiccia diffusione degli strumenti informatici e telematici che ormai comprende l'intera popolazione. Il problema è che la tecnologia ‘sembra’ facile ed alla portata di tutti, ma non lo è. Servono esperti competenti e preparati e non basta l’amico “bravo con i computer”.
Purtroppo, la maggior parte delle aziende e delle pubbliche amministrazioni non considera il fattore cyber security fra i fattori di rischio, e non investe adeguatamente su risorse umane esperte.
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