cyberbullismo

Bulli online, la scuola risponde in sede civile

Nuove norme dedicate alla prevenzione e al contrasto del fenomeno che vede per protagonisti e vittime i minorenni, con il coinvolgimento diretto delle scuole

Tra le principali novità presenti nel provvedimento, è di rilevanza il tentativo di consegnare direttamente ai minorenni - dai 14 anni in su - la possibilità di segnalare la presenza di un contenuto illecito al gestore del sito o del social network e di inoltrare un reclamo al Garante per la protezione dei dati personali.

Le vittime di cyberbullismo potranno contare sulla presenza in ogni istituto scolastico di un referente ( appositamente nominato tra i docenti ) al quale la legge demanda il difficile compito di coordinare iniziative di prevenzione e contrasto anche avvalendosi delle forze di polizia.

La scuola, che accompagna il minorenne all'età adulta, proteggendolo dai rischi del web, è chiamata a rispondere civilmente (articolo 28 della Costituzione e articolo 61/2 della legge 312/80) in virtù del rapporto organico del personale dipendente, quindi la mancata nomina del referente scolastico potrebbe incidere sull'affermazione di responsabilità degli istituti scolastici, gravati di questo onere specifico.

La conferma è la sentenza n.1955 del Tribunale di Brescia del 22 giugno 2017, dove i giudici rendono noto che la diffusone tra i ragazzi di video lesivi dell'altrui reputazione può verificarsi in orario scolastico e ciò basta per ritenere sussistente la responsabilità civile dell'istituto scolastico.

Purtroppo, in modo controverso, dal 1 settembre 2017, gli insegnanti non potranno più proibire l'utilizzo delle smartphone durante le lezioni, ma saranno responsabili delle azioni degli studenti e se dovesse finire in rete un filmato compromettente di chi sarà la colpa?

Il 15 settembre 2017 – ha spiegato la Ministra dell'istruzione – partirà un gruppo di lavoro che servirà a chiarire l’utilizzo di smartphone e tablet degli studenti in classe, intervenendo sulle attuali circolari, risalenti a un periodo troppo lontano da oggi. “E promuovendo – aggiunge Fedeli – un uso consapevole e in linea con le esigenze didattiche. Questo gruppo avrà 45 giorni per pubblicare delle linee guida chiare ed efficaci per le scuole”.

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Fonte La Redazione di Identita Digitale Defender

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